DISPLACEMENT MALTA, UNA PERFORMANCE COLLETTIVA SULLA MIGRAZIONE CLIMATICA

DISPLACEMENT, l’occupazione da parte di un corpo sommerso di un volume che altrimenti sarebbe occupato da un fluido.

 

DISPLACEMENT MALTA è una versione site-specific di Displacement realizzata per l’apertura della Biennale d’Arte di Malta 2024.

Displacement MALTA è diretto dall’artista visivo e coreografo Andrea Conte (Andreco) e dallo Studio Andreco con il supporto di Friends of the Earth Malta e della Biennale di Malta, a cura di Sofia Baldi Pighi con Emma Mattei ed Elisa Carollo.

La performance è dedicata alle conseguenze dei cambiamenti climatici legati all’acqua. In particolare, la coreografia esplora processi come la desertificazione, le inondazioni, l’innalzamento del livello del mare e lo “spostamento” di intere popolazioni causato da questi processi. L’opera ci ricorda che milioni di persone sono attualmente costrette a migrare e a lasciare territori divenuti ostili e invivibili a causa dei cambiamenti climatici, delle guerre e delle questioni sociali.

I performer portano bandiere e un lungo drappo blu; attraverso i loro movimenti simbolici e rituali simulano eventi meteorologici estremi come siccità, desertificazione, inondazioni e innalzamento del livello del mare. Le bandiere rappresentano parte del costo di Malta e il mare, la scogliera e il mare, i paesaggi. Queste bandiere sono “anti-bandiere” che celebrano la bellezza della geografia sovversiva contro tutti i confini. Le bandiere appaiono come un frammento di mappa geografica che ricorda la vulnerabilità dei territori e i percorsi degli immigrati attraverso il mare. Lo spostamento è un omaggio al paesaggio e a tutti gli esseri viventi.  La performance è un atto di solidarietà e di alleanza con i migranti, nel suo complesso indica un futuro di buon auspicio caratterizzato dall’accettazione delle migrazioni, dall’adattamento ai cambiamenti climatici, dalla mitigazione degli impatti, dalla riqualificazione di fiumi, parchi e zone umide, un futuro per una società sostenibile, multiculturale e in armonia con l’ecosistema di cui fa parte. Gli interpreti sono per lo più attivisti e operatori nel campo delle migrazioni climatiche o persone che si immedesimano nei migranti climatici.

Crediamo nella giustizia climatica, nel mutualismo multispecie e nella solidarietà tra tutti gli esseri viventi.

La dott.ssa Suzanne Maas, coordinatrice della campagna sul clima di Friends of the Earth Malta, spiega che “il cambiamento climatico porta 20 milioni di persone a lasciare le loro case o i loro Paesi ogni anno. Le persone devono spostarsi a causa della siccità, delle inondazioni, delle tempeste o dell’innalzamento del livello del mare. Tuttavia, il diritto internazionale non riconosce i “rifugiati climatici”, quindi le persone che si trovano in questa situazione non sono considerate legalmente rifugiati. Con la nostra campagna sul clima, chiediamo un cambiamento sistemico e la giustizia climatica. Abbiamo bisogno di un’azione rapida per ridurre le emissioni di carbonio e smettere di bruciare combustibili fossili, per passare a un’economia del benessere socialmente ed ecologicamente giusta e per proteggere gli sfollati attraverso una politica migratoria che riconosca la crisi climatica come base per lo status di rifugiato”.

Crediti

Direzione dello spettacolo: Andrea Conte (Andreco)

Assistente alla coreografia: Laura Bisognin Lorenzoni

Assistente alla produzione interna: Daniele Cimaglia

Produzione: Biennale di Malta, Friends of the Earth Malta, Climate Art Project, Andreco Studio.

Interpreti: Sabela Rubio Caamano, Emilia Figiel, Elizaveta Merinova, Roberta Esposito, Stefano Mitropanos, Laura Bisognin Lorenzoni.

Brani musicali: Demetrio Castellucci e Mai Mai Mai

Grazie anche a: Maria Fsadni, Francesca Zammit, Dylan Cachia, Nigel Baldacchino, Germany Michael Gabriel, Tania Bruguera per il supporto locale.