BANDIERE IN ALTO E LINGUE FUORI
Performance di amici che bruciano le loro opere d’arte.
Capodanno 2015, Bologna
Ho invitato alcuni amici e amiche a dipingere delle bandiere e poi bruciarle insieme al rogo del Vecchione per il Capodanno in Piazza Maggiore a Bologna. Dal lato opposto ai dipinti abbiamo serigrafato il disegno della faccia del Vecchione. Dopo aver camminato intorno alla scultura, abbiamo messo al rogo le opere con un piccolo rituale collettivo.
Amici coinvolti nella performance:
Luca Antonozzi, Blu, Carola Bonfili, Andrea Casciu, Allegra Corbo, Andrea D’Ascanio, Dem, 2501, Claudio Musso, Mp5, Fabiola Naldi, Matteo Nasini, Massimiliano Nazzi, Olivia Wolf, Padiy, Paperesistance, Paride Piccinini, Gio Pistone, Ratigher, Eric Surmount, Davide Zucco. Thanks to Squadro, Ericailcane and Bastardilla
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Bruciare l’arte. Se l’arte andrebbe distrutta un’attimo dopo essere creata e fruita non rimarrebbe nessun oggetto di consumo per il mercato dell’arte ma solo un ricordo, esperienza effimera. Questa volta abbiamo compito un’azione, una performance pubblica e collettiva dal carattere effimero, le opere da noi prodotte sono durate il tempo della performance per poi bruciare nel rogo del vecchione.
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L’amicizia resta un sentimento forte anche in un mondo come il nostro dominato dagli affari, dalla competizione, dalla rincorsa al potere. Essa rappresenta una sorta di spazio autonomo che si sottrae al mondo delle inimicizie istituzionalizzate, uno spazio vitale e concreto, ma al contempo simbolico e ideale, nel quale sperimentare la propria umanità in modo libero, senza le costrizioni imposte dal ruolo sociale. [Francesco Codello, Né obbedire né comandare, Ed. Eleuthera]
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“Avremo cura di realizzare tutto ciò che l’ossessione della realtà ha dichiarato assurdo” [cit. Contropotere, gruppo punk di Napoli, inizio anni 90]