THE ROCK SLIDES AND THE WOODS

The Rock Slide and The Woods

opera di – Andreco
produzione – Centrale Fies
con il supporto di – Creative Europe Programme of the European Union
con la partecipazione di – Ondina Quadri, Diego Giannettoni, Lucia Palladino, Arianna Aragno, Angela Burico, Biagio Laponte, Valentina Giuliani, Bianca Lee Vasquez, Emma Leoni, Elisa Bianchini, Eva Luna Thomann, Fedra Boscaro, Lisa Bosi, Piero Ramella, Michaela von der Heyde Kuddick)

Nulla di più curioso del disordine di quelle masse confuse in un labirinto senza fine. Là, in alto, sul fianco del monte, si distingue ancora, dal colore e dalla forma delle rocce, il luogo in cui si è prodotto il crollo; ma ci si domanda con stupore come un tratto di così modeste dimensioni apparenti abbia potuto eruttare nella vallata un simile diluvio di pietre. In mezzo a quei blocchi enormi e bizzarri, il viaggiatore si crederebbe in un mondo a parte ove nulla ricorda il noto pianeta, con la sua superficie unita o dolcemente mossa. Rocce simili a monumenti fantastici si ergono qua e là; sono torri, obelischi, atri merlati, affusti di colonne, tombe rovesciate o erette.
Élisée Reclus, Storia di una montagna (1881)

Caratterizzata dall’uso di diversi mezzi espressivi, The Rock Slide and the Wood è una performance site-specific per piccoli gruppi di spettatori nella frana preistorica delle Marocche. Durante il percorso, i performer compiono azioni simboliche in dialogo con le installazioni che rimandano al paesaggio circostante; le montagne, i macigni franati e gli alberi del bosco diventano gli attori principali della performance. Per la produzione del lavoro sono stati realizzati due laboratori a Centrale Fies, nei quali sono state approfondite tematiche scientifiche e ambientali legate alla particolare geologia del territorio e praticate metodologie care all’attivismo ecologista e all’arte pubblica partecipativa. La performance si ispira in primo luogo al testo “Storia di una montagna” di Élisée Reclus, ma trae spunto anche dagli scritti di Murray Bookchin, Gilles Deleuze, Henry David Thoreau e dalla letteratura scientifica contemporanea sulla sostenibilità ambientale.

The Rock Slide and the Wood fa parte di “Nature as Art”, lo studio di Andreco nell’ambito del quale gli elementi naturali diventano essi stessi opere d’arte. In continuità con questa ricerca, il progetto dell’artista per DRODESERA XXXVI prevede anche un’installazione in mostra per tutto il periodo del Festival, con sculture in bronzo ispirate ad elementi naturali che conservano la ritualità originaria.
Inoltre il focus dell’opera di Andreco è perfettamente integrato con le tematiche che verranno trattate nel laboratorio ART, DATA AND ACTIVISM – 3° incontro del progetto europeo Urban Heat – curato da Centrale Fies e SAAL Biennaal. Questo appuntamento mette a confronto 15 artisti internazionali per provare a rispondere alla domanda: “Come pensare alla relazione tra montagne, fiumi e biodiversità da un punto di vista non antropocentrico?”. Urban Heat si articola in sette meeting tra Labs e Academies – ospitati dai festival della rete FIT – e in un’ampia attività produttiva.

“La concezione della natura come “oggetto” che l’uomo” deve usare, porta non solo alla totale materializzazione della natura, ma anche “dell’uomo” stesso.” (M. Bookchin, Ecologismo Libertario)

Artista visivo nato a Roma, dal 2000, parallelamente a un Dottorato in Ingegneria Ambientale svolto tra Unibo e la Columbia University di New York, porta avanti la sua ricerca artistica, sviluppando il rapporto tra spazio urbano e paesaggio naturale, tra uomo e ambiente in tutte le sue declinazioni. Andreco utilizza diverse tecniche di rappresentazione: installazioni, performance, video, pittura murale, scultura e progetti d’arte pubblica.

Dettaglio

performance

Anno

2016

Location

Centrale Fies – Dro (TN)