“UNEARTH. Portare alla luce” è il titolo dell’esposizione con la quale i due artisti visivi Eron e Andreco sono intervenuti nelle sale del Musas, Museo Storico Archeologico di Santarcangelo. Il progetto, in forma di intervento diffuso, ha sviluppato un dialogo con la collezione permanente, composta da dipinti che vanno dal Tardo Medioevo all’Ottocento e da reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana.
Il titolo, UNEARTH, letteralmente “dissotterrare”, e quindi “portare alla luce”, rimanda all’idea di ritrovamento, rappresentando uno dei fil rouge che gli artisti hanno seguito durante l’allestimento, scoprendo via via le raccolte del museo e mescolandole con i propri interventi artistici. L’assenza di una reale separazione tra il piano storico e quello contemporaneo ha consentito un approccio non razionale, di disorientamento e inabissamento, fondato sulla seduzione, sull’attenzione e su un tempo aperto.
Consapevoli che “non esiste luce della conoscenza senza l’ignota oscurità”, Eron e Andreco si sono concentrati su ciò che era celato, sull’oscuro, il magico, il misterioso, indagandone gli aspetti scientifici e poetici. Affascinati dal reperto archeologico che deve ancora essere dissotterrato, dalla storia che sta dietro alla realizzazione di un dipinto, dal significato dell’oggetto simbolico e più in generale dalla strada per la conoscenza, hanno esposto le loro opere lungo i tre piani del museo, fra le teche e le pareti, ricercando una forte armonia e una mimesi possibile tra spazi e presenze.